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La Biometria

Edizione 2023

Essere o non essere: questa è la biometria

venerdì 29 settembre 2023 ore 19:00 – 24:00
Stand non stop
Via della Vasca Navale 107/109

Il riconoscimento automatico di una persona può avvenire tramite qualcosa che si conosce, come una password, qualcosa che si possiede, come un tesserino, o qualcosa che si è, ovvero i propri tratti biometrici.
Sistemi di riconoscimento biometrico offrono maggiore sicurezza e facilità d’uso rispetto ad alternative tradizionali. È però importante prestare attenzione alla possibilità di furto di identità, in cui un malintenzionato acquisisce in maniera non autorizzata dati biometrici altrui, e li usa per scopi fraudolenti. Al fine di limitare questa eventualità, la ricerca studia forme alternative a quelle comuni quali impronte digitali o volto, che siano difficili da acquisire senza il consenso dell’interessato. Esempi di tali approcci utilizzano le caratteristiche cerebrali o i tratti venosi sottocutanei. I partecipanti a questo laboratorio potranno sperimentare queste tecnologie di riconoscimento biometrico, usando strumentazione sviluppata all’interno dell’Università Roma Tre.

Emanuele Maiorana e Rocco Albano – Dipartimento di Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica


Edizione 2022

Riconoscimento biometrico tramite tratti venosi

venerdì 30 settembre 20220- ore 19:00-24:00.
Stand non stop.

Il riconoscimento automatico di una persona può avvenire tramite qualcosa che si conosce, come una password, di qualcosa che si possiede, come un tesserino, o di qualcosa che si è, ovvero i propri tratti biometrici. Sistemi di riconoscimento basati su biometria offrono tipicamente maggiore facilità d’uso e sicurezza rispetto a metodi tradizionali. Un aspetto però particolarmente pericoloso consiste nel furto di identità, eventualità che può accadere nel momento in cui un malintenzionato acquisisca in maniera non autorizzata i dati biometrici di qualcun altro, e li usi per ottenere un accesso fisico o logico a beni o servizi. Al fine di limitare questa possibilità, la ricerca studia forme alternative a quelle basate ad esempio su impronte digitali o volto, che risultino difficili da acquisire senza il consenso di un interessato. I tratti venosi sottocutanei delle persone rientrano in questa tipologia di dati, e il loro impiego in sistemi di riconoscimento è sempre più frequente. I partecipanti a questo laboratorio potranno sperimentare il riconoscimento biometrico basato su tratti venosi, utilizzando strumentazione sviluppata all’interno dell’Università Roma Tre.

Emanuele Maiorana – Dipartimento di Ingegneria Industriale, Elettronica e Meccanica