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I Vulcani

Edizione 2022

lunedì 26 e martedì 27 settembre 2022 – ore 15:30-18:30 su turni.

Visita ai laboratori – prenotazione

Dal Magma alla Roccia e ritorno

Conoscere la natura del magma è indispensabile per comprendere i fenomeni vulcanici e per costruire e validare modelli teorici e numerici finalizzati alla valutazione del rischio vulcanico. Ciò è particolarmente importante in Italia, terra di vulcani, con i suoi (almeno) 10 complessi vulcanici attivi. Nel Laboratorio di Vulcanologia Sperimentale del Dipartimento di Scienze, studiamo la fisica dei processi eruttivi con un approccio sperimentale, ovvero attraverso la riproduzione a scala ridotta dei fenomeni che si verificano prima, durante o subito dopo un’eruzione vulcanica. Nel corso della visita al laboratorio, illustreremo prima le diverse rocce magmatiche emesse dai vulcani italiani. Successivamente, mediante un esperimento ad alta T (1200 °C), riporteremo un basalto dell’Etna allo stato “magmatico” per valutare l’influenza della temperatura sulla sua capacità di fluire come una colata lavica.

Alessandro Vona, Gabriele Giuliani, Fabrizio Di Fiore, Alex Scarani e Alessandro Frontoni – Dipartimento di Scienze


Edizione 2020

Un vulcano in laboratorio

settembre 2020

La riproduzione in laboratorio dei fenomeni vulcanici è fondamentale per investigare la fisica dei processi eruttivi. Queste conoscenze sono indispensabili per costruire e validare modelli teorici e numerici finalizzati alla valutazione del rischio vulcanico. In questo evento, abbiamo riportato una roccia lavica allo stato magmatico, fondendola dimostriamo come l’effetto della composizione chimica e della temperatura influenzi la sua capacità di scorrere sul fianco di un vulcano.

Alessandro Vona e Fabrizio Di Fiore – Dipartimento di Scienze


Edizione 2019

La Terra inqueta: i vulcani

27 settembre 2019

Le eruzioni vulcaniche sono di sicuro uno dei più affascinanti fenomeni osservabili in natura. La loro varietà in termini di energia, modalità eruttive e prodotti ci fa capire quanto sia dinamico il pianeta Terra. Da sempre i vulcani hanno interagito con la vita dell’uomo, sia a piccola che a grande scala. Per questo motivo è importante studiarli e conoscerli. Quando un vulcano “si sveglia” può essere molto pericoloso, ma l’attività degli scienziati, sia sul campo sia in laboratorio, è essenziale per la mitigazione del rischio vulcanico. In Italia, pur se in un territorio relativamente piccolo, possiamo osservare una grande varietà di vulcani, da nord a sud. Molti di questi sono considerati ancora attivi: i Colli Albani, ad esempio, la cui attività iniziò 600.000 e perdurò in epoca preistorica; i Campi Flegrei, considerati il vulcano più pericoloso al mondo; il Vesuvio capace di violente eruzioni come quella che distrusse Pompei ed Ercolano nel 79 d.C.. Ed ancora, scendendo verso sud, lo Stromboli, il faro del Mediterraneo e l’Etna che periodicamente ci regala spettacolari eruzioni con meravigliose fontane di lava. Con materiali semplici cercheremo di simulare diverse tipologie di eruzioni vulcaniche, da quelle più tranquille (colate laviche) a quelle più esplosive (nubi e colate piroclastiche). Gli esperimenti consentiranno di descrivere le principali cause d’innesco dell’attività dei vulcani, partendo dalla loro distribuzione sul pianeta Terra e come ciò contribuisca alla differenza dello scenario eruttivo. Vedremo inoltre come le dinamiche di condotto, le caratteristiche fisiche e chimiche del magma influenzino la velocità di movimento e di messa in posto delle colate laviche e piroclastiche. Come i terremoti, l’attività dei vulcani ha dei lati imprevedibili. Per questo motivo, di basilare importanza è il concetto di “rischio” associato ai vulcani. Le attività proposte, oltre ad essere scenografiche, hanno un’importante valenza didattica sia per i grandi che per i più piccoli.

Alessandro Vona, Stefania Sicola, Aurora Silleni, Paolo Primerano, Matteo Trolese, Laura Calabrò, Alessandro Frontoni, Alex Scarani, Alessandra Pensa, Fabrizio Di Fiore e Anush Kazarian – Dipartimento di Scienze


Edizione 2018

V per Vulcano

28 settembre 2018

  • Vulcano di sabbia: con materiali semplici quali sabbia, palloncini e un po’ di farina colorata riprodurremo le eruzioni vulcaniche e la formazione delle caldere. L’esperimento riesce a simulare una vera e propria eruzione: dalla formazione di una nube vulcanica, alla creazione di una depressione, cioè una piccola caldera. Non tutti sanno che anche le caldere sono veri e propri vulcani e assai meno prevedibile è la loro evoluzione. Pensiamo ad esempio al caso dei Campi Flegrei o dei Colli Albani. Per questo motivo, l’esperimento, oltre ad essere scenografico, ha un’importante valenza didattica.
  • La risalita del magma nel condotto: con l l’ausilio di tubi in plexiglass, creeremo un condotto vulcanico fatto in casa. I tubi (condotti vulcanici) saranno riempiti con materiale a viscosità differente come acqua e sciroppo (rappresentativi del magma), in cui sarà iniettata aria (analogo dei gas vulcanici). In base alla frequenza e alla quantità di aria iniettata all’interno del condotto si genereranno bolle diverse per dimensione e numero. L’esperimento consente di spiegare il ruolo dei gas nelle eruzioni vulcaniche, come agisce la viscosità del magma in termini di dimensioni e velocità di risalita delle bolle e le implicazioni in termini di attività eruttiva.
  • La forma delle colate di lava: questo esperimento consente di mostrare il ruolo della viscosità e delle caratteristiche del magma nelle modalità di messa in posto dei prodotti associati ad attività effusiva (colate di lava). In particolare descriveremo la velocità di movimento delle colate simulando le differenti caratteristiche del magma (chimismo, contenuto in cristalli ecc.) con materiali di uso quotidiano a diversa viscosità (capacità di fluire) come miele, ketchup, shampoo, ecc. L’attenzione è focalizzata sul concetto di “rischio” associato alla messa in posto delle colate laviche, alla loro velocità di movimento, alla massima distanza che possono raggiungere in funzione delle caratteristiche fisiche e chimiche del magma.

Alessandro Vona, Stefania Sicola, Stefano Urbani, Matteo Trolese, Aurora Silleni, Alessandro Frontoni, Paolo Primerano – Dipartimento di Scienze


Edizione 2017

Sopra e sotto il vulcano

29 settembre 2017

Vulcano di sabbia: con materiali semplici quali sabbia, palloncini e un po’ di farina colorata simuleremo le eruzioni vulcaniche e la formazione delle caldere. Posto il palloncino sotto la sabbia, esso simulerà la camera magmatica. La farina posta sopra essendo, più fine, riesce a simulare un vero e proprio plume vulcanico. Quando tutta l’aria all’interno del palloncino sarà fuoriuscita, si creerà una vera e propria depressione, cioè una piccola caldera. Poca gente sa che anche le caldere sono veri e propri vulcani e assai meno prevedibile è la loro evoluzione, per cui riteniamo che l’esperimento, oltre a essere scenografico, può avere un’importante valenza didattica. Porteremo esempi quali i Colli Albani e i Campi Flegrei.
La fisica dei vulcani sottomarini: anche per quest’esperimento i materiali sono molto semplici: con un becher sabbia, cera, un fornelletto e acqua, simuleremo delle eruzioni sottomarine. Dentro il becher saranno posti (in ordine dall’alto verso il basso) la cera, la sabbia e l’acqua, creando una struttura multistrato. Il becher viene messo sul fornello e la cera inizierà a sciogliersi e per differenza di densità tenderà a risalire verso l’alto “rompendo” lo strato di sabbia e raffreddandosi immediatamente a contatto con l’acqua.

GeolOGGIa

29 settembre 2017

Un video che mostra una simulazione di “volo” sottomarino sui vulcani sommersi del Mar Tirreno; il video è parte di un progetto europeo per la raccolta di dati sui mari europei finalizzata alla creazione di una banca dati pubblica accessibile online su un portale dedicato.
Un plastico dei mari italiani su cui sono rappresentati i maggiori vulcani.
Il magmatismo nella vita di tutti giorni: dai diversi fenomeni e prodotti al loro utilizzo nella vita quotidiana (ad esempio nella cosmetica). A corredo, esperimento ludico con simulazione di una eruzione vulcanica.
Seguiamo il movimento del suolo con strumentazione di alta precisione: l’utilizzo del GPS durante il terremoto di Amatrice.
Alla scoperta di quali rocce ci sono sotto i nostri piedi usando in modo familiare e intuitivo uno strumento scientifico, il Portale del Servizio Geologico.
Geologia in scatola: alla scoperta del tempo geologico attraverso la vista e il tatto.

Stefano Calcaterra, Silvana D’Angelo, Daniela Delogu, Piera Gambino, Cristina Giovagnoli, Letizia Pampaloni, Giorgio Vizzini – ISPRA