Edizione 2022
Roma, città dell’acqua: risorsa e rischio
martedì 27 settembre 2022 – ore 15:00-18:00.
Science Trip a PRENOTAZIONE.
Roma, “regina aquarum”: fin dalle origini, la nostra città è stata profondamente legata all’acqua, elemento di risorsa ma anche fattore di rischio. Il Fiume Tevere e i suoi affluenti, le sorgenti, le terme e le fontane monumentali ci mostrano quanto la città sia stata sempre ricca di questo vitale elemento. Il reticolo idrografico ha modellato il paesaggio della Campagna romana, favorendo fin da epoca protostorica i primi insediamenti umani, le vie commerciali ma anche costituendo un rischio con le sue frequenti esondazioni. La visita vuole appunto evidenziare i legami tra lo sviluppo urbano, il patrimonio naturale e la risorsa idrica. L’itinerario partirà dal Circo Massimo e, percorrendo un tratto del Lungotevere, s’inoltrerà nel Campo Marzio, concludendosi a Piazza Navona
Francesco Grossi – Dipartimento di Scienze
Edizione 2019
Roma, città dell’acqua: risorsa e rischio
APPUNTAMENTO: Fermata Metro B Circo Massimo (Viale Aventino sotto la FAO)
26 settembre 2019 ore 15:00-18:00
Roma, fin dalle origini, è stata profondamente legata all’acqua, elemento di risorsa ma anche fattore di rischio. Il Fiume Tevere e i suoi affluenti, le sorgenti, le terme, le numerose fontane monumentali, le centinaia di “nasoni” ci mostrano quanto la città sia stata sempre ricca di questo vitale elemento. Il fiume con i suoi affluenti ha modellato il paesaggio della Campagna romana compresi i “Sette Colli”, favorendo fin da epoca protostorica i primi insediamenti umani; ha favorito le vie commerciali ma ha anche costituito un rischio con le sue frequenti esondazioni, prima della costruzione dei Muraglioni, che tanto hanno modificato l’urbanistica del centro della città. La visita vuole appunto evidenziare i legami tra lo sviluppo urbano, il patrimonio naturale e la risorsa idrica: cosa rappresentano le targhe poste sui muri della basilica di Santa Maria sopra Minerva? Perché l’area del Campo Marzio era chiamata “Palus caprae”? E quali sono i segreti della fontana dei Quattro Fiumi del Bernini? L’itinerario partirà dal Circo Massimo e, percorrendo un tratto del Lungotevere e toccando l’isola Tiberina, s’inoltrerà nel centro storico, concludendosi a Piazza Navona.
Francesco Grossi – Dipartimento di Scienze
Edizione 2018
Roma tra Geologia e Storia: un itinerario geologico
GIOVEDÌ 27 Settembre ore 15:00-18:30
Attività su PRENOTAZIONE
Come si sono formati i Sette Colli, sui quali i romani scelsero di fondare la nostra città? Perché il Colosseo ha subito dei forti danni, fino al crollo, solo nella sua parte meridionale? A queste e altre domande si può rispondere conoscendo l’evoluzione del territorio, la natura dei terreni, la disponibilità di risorse, i rischi naturali. Il percorso, che si snoda tra il Colosseo e la rupe Tarpea del Campidoglio, prevede 6 stop e offre l’opportunità di mostrare come nel corso della storia le scelte urbanistiche siano state condizionate dalla morfologia del territorio, dalla natura dei terreni, dagli eventi naturali, come ad esempio i terremoti e le eruzioni del Vulcano Sabatino e dei Colli Albani, dalla disponibilità delle risorse lapidee e dall’acqua, una imprescindibile risorsa ma anche un fattore di rischio. Il paesaggio rappresenta quindi un archivio naturale, che conserva la memoria del continuo dialogo tra l’evoluzione geologica dell’area e le modellazioni antropiche. Molte delle caratteristiche dell’ambiente fisico nel quale Roma ha visto le sue origini hanno avuto un ruolo chiave nel determinare lo sviluppo di una civiltà che nel tempo si avvalse del titolo indiscusso di potenza politica, economica ed amministrativa.
Francesco Grossi – Dipartimento di Scienza
Edizione 2017
“Roma tra Geologia e Storia”: un itinerario geologico
Appuntamento uscita della metro B Colosseo, un quarto d’ora prima dell’inizio dell’escursione
28 Settembre ore 15:00
Percorso geologico tra il Colosseo e il Campidoglio, durata approssimativa 3 ore Il percorso, che si snoda tra il Colosseo e la rupe Tarpea del Campidoglio, prevede 6 stop e offre l’opportunità di mostrare come nel corso della storia le scelte urbanistiche siano state condizionate dalla morfologia del territorio, dalla natura dei terreni, dagli eventi naturali (es. i terremoti, le eruzioni del Vulcano Sabatino e dei Colli Albani), dalla disponibilità delle risorse lapidee e dall’acqua, una imprescindibile risorsa ma anche un fattore di rischio. Il paesaggio rappresenta quindi un archivio naturale, che conserva la memoria del continuo dialogo tra l’evoluzione geologica dell’area e le modellazioni antropiche. Molte delle caratteristiche dell’ambiente fisico nel quale Roma ha visto le sue origini hanno avuto un ruolo chiave nel determinare lo sviluppo di una civiltà che nel tempo si avvalse del titolo indiscusso di potenza politica, economica ed amministrativa.
Francesco Grossi – Dipartimento di Scienza