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La realtà virtuale nella Fisica delle Particelle

Edizione 2024

venerdì 27 settembre 2024 – ore 19:00-24:00
Attività in aula – Via della Vasca Navale 109

PRENOTAZIONE SUL POSTO – Aula N20

Un modo per indagare e capire il nostro Universo è quello di “scomporlo” in mattoni fondamentali, osservando e studiando le particelle prodotte nei grandi acceleratori come LHC, al Cern di Ginevra, o SuperKEKB, in Giappone, e rivelate grazie a immense “macchine fotografiche” capaci di osservare moltissime proprietà delle particelle che le attraversano.
Per analizzare i dati dell’esperimento Belle II, un rivelatore costruito intorno al punto in cui si verificano le collisioni tra elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB, è stato sviluppato un software basato su tecnologie di Realtà Virtuale, nel quale sono stati ricostruiti in 3D tutti i componenti del rivelatore.
Questo permette all’utente di immaginarsi all’interno del rivelatore e di seguire gli elettroni e i positroni e osservare le loro collisioni e la produzione di altre particelle, comprendendo così come i diversi rivelatori dell’esperimento operano per poterle rilevare.

Antonio Budano, Rita Antonietti, Cristina Martellini, Diego Tagnani, Laura Zani – INFN Sezione di Roma Tre – Dipartimento di Matematica e Fisica


Edizione 2023

venerdì 29 settembre 2023 ore 19:00 – 24:00
Stand non stop – PRENOTAZIONI SUL POSTO
Via della Vasca Navale 109

Un modo per indagare e capire il nostro Universo è quello di “scomporlo” in mattoni fondamentali, osservando e studiando le particelle prodotte nei grandi acceleratori come LHC, al Cern di Ginevra, o SuperKEKB, in Giappone, e rivelate grazie a immense “macchine fotografiche” capaci di osservare moltissime proprietà delle particelle che le attraversano. Per analizzare i dati dell’esperimento Belle II, un rivelatore costruito intorno al punto in cui si verificano le collisioni tra elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB, è stato sviluppato un software basato su tecnologie di Realtà Virtuale, nel quale sono stati ricostruiti in 3D tutti i componenti del rivelatore. Questo permette all’utente di immaginarsi all’interno del rivelatore e di seguire gli elettroni e i positroni e osservare le loro collisioni e la produzione di altre particelle, comprendendo così come i diversi rivelatori dell’esperimento operano per poterle rilevare.

Antonio Budano, Cristina Martellini, Diego Tagnani, Laura Zani – INFN Sezione di Roma Tre


Edizione 2022

venerdì 30 settembre 2022 – ore 19:00-24:00
hanno collaborato: Antonio Budano, Federico Budano, Giacomo De Pietro, Martina Laurenza, Diego Tagnani, Rita Antonietti e Nina Burlac – Dipartimento di Matematica e Fisica e INFN Sezione di Roma Tre


Edizione 2020

La realtà virtuale nella Fisica delle Particelle

Stand non stop

martedì 24 e venerdì 27 novembre 2020

Grazie alla realtà virtuale dell’esperimento Belle II, entreremo all’interno di un acceleratore di particelle fino a raggiungere il suo cuore: il punto in cui le particelle accelerate, gli elettroni e i positroni, si scontrano generando così nuove particelle sotto gli “occhi” attenti del rivelatore.
Antonio Budano, Federico Budano, Giacomo De Pietro, Martina Laurenza, Alberto Martini, Diego Tagnani – INFN Sezione Roma Tre


Edizione 2019

La Realtà virtuale nella fisica delle particelle

Stand non stop
venerdì 27 settembre 2019

Un modo per indagare e capire il nostro universo è quello di “scomporlo” in mattoni fondamentali, osservando e studiando le particelle prodotte nei grandi acceleratori come LHC, al Cern di Ginevra, o SuperKEKB, in Giappone, e rivelate grazie a immense “macchine fotografiche” capaci di osservare moltissime proprietà delle particelle che le attraversano, come la massa, l’energia, la velocità, la rotazione, e molte altre. Ma come fanno i ricercatori a seguire il movimento delle particelle nei loro rivelatori? Innanzitutto è necessario combinare una serie di segnali elettrici provenienti da differenti sensori all’interno del rivelatore e in seguito analizzare un set di grafici per determinare le caratteristiche delle particelle e dell’evento fisico che le ha prodotte. Per analizzare i dati dell’esperimento Belle II – un rivelatore costruito intorno al punto in cui si verificano le collisioni tra elettroni e positroni nell’acceleratore SuperKEKB, a Tsukuba, in Giappone – è stato sviluppato un software basato su tecnologie di Realtà Virtuale (VR), nel quale sono stati ricostruiti in 3D tutti i componenti del rivelatore e una parte dell’acceleratore SuperKEKB. Nel software è stato inserito inoltre un componente che simula il moto delle particelle. Questo permette all’utente di immaginarsi all’interno della sala sperimentale che ospita il rivelatore dell’esperimento e di seguire gli elettroni e i positroni accelerati, osservare le loro collisioni e la produzione di altre particelle, comprendendo così come i diversi rivelatori dell’esperimento operano per poterle rilevare. L’utilizzo di questa tecnologia fornisce interessanti spunti didattici poiché facilita l’approccio degli studenti alla fisica delle particelle, costituendo un potente strumento di “osservazione” nella scienza dell’infinitamente piccolo.

Antonio Budano, Federico Budano e Diego Tagnani- INFN Sezione di Roma Tre
Giacomo De Pietro e Alberto Martini – Dipartimento di Matematica e Fisica e INFN


Edizione 2018

Visita virtuale all’esperimento Belle II

Virtual Stand non stop
venerdì 28 settembre 2018 – ore 19:00-24:00

Vi proporremo una visita (virtuale) in Giappone in particolare a Tsukuba dove si trova l’acceleratore che detiene il record di luminosità mondiale: SuperKEKB. Vi porteremo all’interno dell’acceleratore fino al punto in cui gli elettroni e i positroni accelerati si scontrano e dove in questo momento il rivelatore dell’esperimento Belle II sta osservando e acquisendo tutte le particelle generate dalla collisione. Inseguiremo le particelle generate in questo scontro fino a vedere in che modo i vari rivelatori dell’esperimento lavorano per poterle “vedere”. Vi porteremo poi alla ricerca di eventi rarissimi nei quali si potrebbero trovare le informazioni per capire, ad esempio, quali sono le cause per cui nell’Universo c’è molta più materia che antimateria. I dati di dell’esperimento Belle II saranno utilizzati non solo per verificare la correttezza delle teorie fisiche attuali ma anche per scoprire “la nuova fisica”.

Antonio Budano, Alberto Martini, Diego Tagnani e Giacomo De Pietro – INFN Sezione di Roma Tre